Forte della leadership di settore conquistata in Italia, Spagna e Francia e sulla scia del debutto in Germania, il gruppo romagnolo Scrigno si prepara a scalare posizioni sui mercati internazionali con l’obiettivo di portare in cinque anni dall’attuale 50% al 70% la quota di export sul business storico dei controtelai e delle porte a scomparsa. «Stiamo inaugurando quest’anno nuovi mercati strategici quali Stati Uniti, Canada, Medio Oriente e Sud-Est asiatico, tramite accordi con partner locali e la partecipazione a importanti fiere di settore, come Dubai e Singapore», anticipa Maddalena Marchesini, amministratore delegato della società fondata 30 anni fa a Sant’Arcangelo di Romagna (nel Riminese) dalla famiglia Berardi e dal giugno scorso controllata al 100% dal fondo Clessidra Capital Partners 3.
L’ingresso del private equity nella piccola multinazionale tascabile familiare diventata sinonimo di porta scorrevole italiana – la produzione di controtelai per porte e finestre è tutta concentrata in Romagna con due siti, uno dedicato ai grandi volumi standard chiamato “Fabbrica 4.0” e l’altro per i prodotti su misura battezzato “la Sartoria”, e una filiera di fornitori locali – ha portato una notevole accelerazione del percorso di internazionalizzazione, iniziato nel 2003 con la prima apertura in Francia, seguita ne 2009 dal debutto in Spagna e, nel 2014, in Repubblica Ceca. «La recente apertura di Scrigno Deutschland GmbH a Francoforte è il frutto dell’esperienza maturata in Francia e Spagna, Paesi dove abbiamo raggiunto una posizione di leadership con oltre il 30% di quota di mercato. La Germania è un mercato dove vediamo grandi opportunità di crescita, perché ci sono oltre 80 milioni di abitanti che apprezzano la qualità dell’abitare italiana, ma le soluzioni tecniche di controtelai per porte a scomparsa, che permettono un notevole risparmio di spazio in casa, non sono ancora all’altezza delle aspettative e quindi marginali», spiega l’ad.
Marchesini è arrivata la scorsa estate, con il fondo Clessidra, alla guida del gruppo romagnolo (270 persone, di cui 240 in Italia) assieme a un nuovo Cfo, «ma la squadra è rimasta la stessa (l’anzianità media aziendale è di 12 anni), perché è la garanzia dell’eccellenza 100% Made in Italy di cui il marchio Scrigno è la sintesi», spiega. E dopo aver chiuso il 2018 con oltre 71 milioni di euro di fatturato di Gruppo (50% export), punta quest’anno a superare i 75 milioni di ricavi, grazie non solo all’espansione geografica ma allo sviluppo di nuove gamme di prodotto. A partire dalle porte blindate, frutto dell’acquisizione della Master di Piacenza nel 2017: è stata appena lanciata sul mercato italiano – dove Scrigno è la marca di riferimento nelle porte a scomparsa, con una quota del 40% del settore – la nuova linea di porte blindate a marchio. «Stiamo valutando anche percorsi di crescita esterna tramite acquisizioni, sia in Italia che all’estero, con un particolare focus sul cuore tecnico della porta», conclude l’ad.